I bonus economici sono strumenti di sostegno atti ad alleggerire il caro vita dei beneficiari. Eppure alcuni comportano l’aumento del carico fiscale.
Ogni anno, migliaia di cittadine e cittadini italiani, nonché imprese, società ed aziende, partecipano alla “corsa” per l’ottenimento di svariati bonus statali al fine di ottenere sussidi e sostegni economici che possano alleggerire il caro vita a cui sono chiamati a far fronte.
![Con alcuni bonus si rischia di pagare più tasse? Scopriamolo insieme](https://giornodopogiorno.eu/wp-content/uploads/2024/04/Soldi-calcolatrice-e-lente-dingrandimento-GiornoDopoGiorno.eu-2-Aprile-2024.jpg)
Tuttavia, alcuni bonus non sono esenti da rischi: a ben vedere, infatti, e premurandosi di fare i conti opportuni, ottenerli può risultare più una penalizzazione che un vantaggio.
Come può essere? Ebbene, sostanzialmente dipende dallo stipendio mensile percepito dal beneficiario: entro certe soglie, ottenere il bonus effettivamente conviene; ma se queste soglie vengono superate, ecco che il vantaggio economico ottenuto tramite il bonus si traduce ben presto in uno svantaggio a livello fiscale, con conseguenze anche sull’indicatore ISEE famigliare.
È il caso, ad esempio, del Bonus Mamma Lavoratrice: si tratta di un’agevolazione economica introdotta dalla legge di bilancio che offre il vantaggio principale di applicare alla busta paga della lavoratrice con figli a carico uno sgravio dei contributi previdenziali versati ogni mese. Il che comporta quindi la percezione di uno stipendio più elevato. Dunque un vantaggio economico importante? Ebbene, dipende: capiamo da che cosa.
In quali casi il Bonus Mamma Lavoratrice non conviene
Partiamo dalla sua definizione: il Bonus Mamma Lavoratrice è un’agevolazione economica destinata a donne lavoratrici con almeno 3 figli a carico; sarà in vigore fino all’anno 2026, fatte salve eventuali proroghe, e viene mantenuto fino al compimento della maggiore età del figlio più piccolo. Per il 2024, inoltre, è stata introdotta una novità: può essere percepito anche da lavoratrici mamme di due figli soltanto, purché entro il compimento di dieci anni di età del più piccolo.
![Bonus Mamma Lavoratrice: quando non conviene](https://giornodopogiorno.eu/wp-content/uploads/2024/04/Mamma-con-figlie-in-natura-GiornoDopoGiorno.eu-2-Aprile-2024.jpg)
Perché dunque in certi casi ottenerlo può risultare in realtà uno svantaggio? Ebbene, perché l’incremento salariale mensile che comporta si traduce in un’Irpef maggiorato; e non solo: il rischio è anche quello di vedersi ridotta la quota dell’assegno unico sui figli a carico, proprio a causa dell’incremento di stipendio mensile determinato dal percepimento del Bonus.
Ad esempio, l’assegno unico mensile per ciascun figlio a carico nei casi di ISEE fino ai 17.090,61 Euro annuali è pari a 199,40 Euro mensili; l’importo, tuttavia, cala progressivamente in proporzione all’aumentare dell’ISEE, fino alla soglia minima di 57 Euro al mese per ISEE sopra la soglia di 45.574,96 Euro.
Senza contare, inoltre, che altre spese – come ad esempio lo sconto in bolletta per la fornitura di luce, lo sconto sulle tasse universitarie, su esenzioni sanitarie e così via – dipendono anch’esse dall’ISEE. Dunque, prima di farne richiesta, è essenziale calcolare in base alla propria situazione economica se effettivamente convenga o se rischi, invece, di diventare uno svantaggio.