Nel caso in cui si presenti richiesta di aggravamento, la Commissione medica potrebbe revocare l’invalidità civile. Per quale motivo?
L’invalidità civile è riconosciuta ai soggetti con una menomazione fisica, intellettiva o psichica dalla quale deriva un’incapacità lavorativa di almeno un terzo. Tale status si acquisisce in seguito a un accertamento sanitario da parte di una Commissione medico legale, che ha il compito di verificare la gravità dell’invalidità.
In particolare, se la percentuale è compresa tra il 33% e il 66%, si tratta di invalidità civile lieve, se è compresa tra il 67% e il 99%, si tratta di invalidità civile medio grave e se, infine, è pari al 100%, si parla di non autosufficienza.
Questa distinzione è fondamentale perché, a seconda del grado di invalidità accordata, l’interessato potrà beneficiare di una serie di agevolazioni.
Chi ha già ottenuto lo status di invalido ha la facoltà anche di chiedere all’INPS un riesame della propria situazione, per accertare eventuali peggioramenti delle condizioni di salute e ottenere una percentuale di invalidità superiore.
Attenzione, però, perché in alcuni casi alla domanda di aggravamento potrebbe seguire la diminuzione del grado di invalidità originariamente assegnato o, addirittura, la perdita della stessa. Vediamo in quali casi.
Revoca dell’invalidità civile in seguito alla richiesta di aggravamento: quando bisogna fare attenzione?
In seguito alla richiesta di aggravamento, l’invalido civile è obbligato a sottoporsi a una nuova visita dinanzi alla Commissione medico legale. I medici, dunque, potrebbero anche ritenere che non ci sia alcun peggioramento delle condizioni di salute del richiedente o sostenere che ci sia un miglioramento rispetto alla situazione iniziale.
Per tale ragione, prima di inoltrare l’istanza è sempre opportuno valutare attentamente la propria posizione perché c’è il pericolo che la percentuale riconosciuta in partenza venga ridotta o revocata.
Il rischio può presentarsi pure nelle ipotesi di invalidità permanente, ossia quando non è prevista la revisione in virtù del riconoscimento di una minorazione che non può modificarsi col passare del tempo.
La problematica affligge soprattutto i soggetti che, pur avendo ottenuto l’invalidità permanente, sono interessati da un miglioramento della propria salute grazie all’innovazione tecnologica oppure all’introduzione di nuove terapie.
Ad esempio, quando si è invalidi al 100% a causa della perdita di un arto ma si recupera la propria capacità lavorativa per mezzo di una protesi di ultima generazione. Dunque, la Commissione medica chiamata a decidere in seguito alla domanda di aggravamento, riconoscerà una percentuale di invalidità inferiore al 100%.
In conclusione, a chi vuole richiedere l’aggravamento dell’invalidità civile senza rischiare danni, consigliamo di prenotare prima un consulto con il proprio medico di fiducia.