La conduttrice si sfoga su una vicenda di cronaca che tiene ancora banco dopo mesi sui giornali, in tv e in radio. L’accusa è pesante.
Un atteggiamento da condannare senza se e senza ma, la conduttrice Andrea Delogu non ha dubbi. Della faccenda si è discusso per svariate settimane e ancora oggi se ne parla. Impossibile per lei non intervenire, soprattutto considerando il comportamento di uno dei volti più noti del web: “Vediamo come andrà avanti, aspetto soltanto di sapere”, spiega. Al momento è in corso un’indagine della Procura di Milano per far luce su quanto avvenuto.
Accolta in studio a In altre parole, la trasmissione condotta da Massimo Gramellini su La7, Delogu viene incalzata per esprimere un giudizio. Nessuno tra i telespettatori si sarebbe però aspettato un’invettiva così feroce, viste – tra l’altro – le premesse: “Ha costruito tanto sull’immagine e sulla fiducia della gente. E ha creato un lavoro che prima non c’era: saprà uscirne fuori, saprà spiegare e fare ammenda. Non può far crollare un impero così grande”.
Andrea Delogu contro Chiara Ferragni sul caso Balocco: “Sciatta e disonesta”
Tiene ancora banco l’affaire Balocco, Chiara Ferragni rimane nell’occhio del ciclone dopo lo scandalo che l’ha vista coinvolta. E non solo, perché nel frattempo sono arrivati i titoli di coda sulla storia d’amore con Fedez. Della vicenda di cui si sta occupando la Procura di Milano, che ha aperto un’indagine, ha parlato anche Andrea Delogu, intervenuta durante la trasmissione di Massimo Gramellini in onda su La7 ovvero In altre parole.
“È difficile pensare alle riunioni in cui hanno preso queste decisioni, non riesco a farmi un’idea ben precisa”, spiega provando a interrogarsi sulle ragioni della mossa architettata dall’imprenditrice digitale e poi aggiunge senza risparmiarsi: “Spero sia stata leggerezza, ma è difficile pensarlo perché il metodo è stato reiterato più volte. Forse era un modo diverso di vedere la comunicazione. Vediamo come andrà avanti, aspetto soltanto di sapere”.
Nella chiosa prova tirare le somme, il giudizio è abbastanza impietoso: “Non è normale per beneficenza si venga pagati, anche se è accaduto già molte altre volte. È illogico: non accetti il cachet, anche se a volte sono obbligati a dartelo. Lei ha preso un milione per dare il marchio al pandoro: l’errore è stato questo. Accostare la beneficenza ovunque è una cosa sciatta e disonesta”.