Ogni anno arriva puntuale l’appuntamento con l’ora legale, e in molti si chiedono come mai sia in vigore e se si risparmi davvero in bolletta.
L’idea di spostare le lancette in avanti o indietro di un’ora nasce di lontano, già alla fine dell’800, quando nonostante non ci fossero problemi di inquinamento si pensava comunque al risparmio energetico. In quel caso si trattava di risparmiare sulle candele, ma il concetto è il medesimo che viene attuato anche oggi.
L’adozione dell’ora legale non è stata uniforme in tutti i Paesi, anzi: in Nord Europa e ai Tropici ad esempio, non si sente l’esigenza di aumentare le ore di luce diurna perché già il sole illumina per più tempo rispetto – ad esempio – a Paesi come l’Italia, la Francia o l’Inghilterra.
Ma la vera domanda è: quanto si risparmia con l’ora legale? E perché non si adotta tutto l’anno? Ecco come stanno le cose.
Quest’anno il cambio dell’ora, spostando le lancette in avanti di 60 minuti, coincide con la festività di Pasqua, ma è solo un caso. Infatti la regola vuole che l’ora legale scatti tra l’ultimo sabato e l’ultima domenica del mese di marzo. Si tornerà all’ora solare (quella che sarebbe ufficiale in natura) il 27 ottobre, sempre tra sabato e domenica.
Non è difficile intuire che se spostiamo in avanti l’orologio dovremo accendere le luci un’ora più tardi, potendo quindi sfruttare di più la luce solare e risparmiare in bolletta. È anche vero, però, che la luce che guadagniamo di pomeriggio ci viene a mancare al mattino, anche se le abitudini mane sono cambiate nel tempo e non c’è più la necessità, oggi, di svegliarsi alle 5 per andare a lavorare nei campi.
Il risparmio sui consumi di elettricità è poi aiutato dal fatto che, in natura, le giornate si allungano di per sé. Coniugando questi due fattori, dunque, s va a consumare di meno e a risparmiare. I numeri ci dicono che in Italia il risparmio energetico è quantificabile in circa 90-100 milioni di euro, che però spalmati sulla popolazione fanno pochi euro a cittadino.
Oltre al risparmio energetico, anche l’ambiente ne guadagna, visto che si stimano 170 mila tonnellate di emissioni di Co2 in meno. Anche se c’è da dire che il concetto delle emissioni di anidride carbonica è recente e in passato nessuno ne teneva di conto.
La vera domanda allora potrebbe essere questa: se possiamo gestire il tempo a piacimento e spostare le lancette dell’orologio quando vogliamo, perché non lasciare l’ora legale anche d’inverno? Ciò avrebbe maggior senso, perché è proprio in inverno che c’è meno luce solare, le giornate sono più corte, e allora si potrebbe risparmiare ancora di più.
Ad oggi non si sa perché in inverno viene ripristinata la luce solare, e molte associazioni, come il Codacons, da anni propongono – inascoltate – di mantenere l’ora legale tutto l’anno. Anche da un sondaggio di qualche anno fa risultò che l’80% degli italiani sarebbe favorevole a questa scelta.
Di fatto, però, non cambia mai niente, e anche per quest’anno – a meno che non intervengano decisioni inaspettate – godremo di più luce solamente fino al 27 ottobre prossimo.
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