Esistono delle circostanze che esonerano i clienti dal pagamento del coperto al ristorante. Scopri subito come fare per risparmiare.
Il coperto è una somma aggiuntiva al costo della consumazione che viene richiesta da ristoranti, trattorie, bar e locali per il servizio fornito ai clienti. Ha un importo variabile, normalmente indicato sul menù.
Attualmente, non esiste una normativa nazionale che impone limiti alla modalità di riscossione del coperto oppure soglie massime e, dunque, i proprietari delle attività di ristorazione possono pretendere il pagamento del coperto anche solo per specifiche prestazioni (come mettere a disposizione il pane a tavola).
Ma l’obbligo di pagamento sul conto finale sussiste in ogni caso? In realtà, ci sono delle ipotesi in cui si è esonerati. Scopriamo quali.
A differenza della “mancia” che è volontaria, il coperto è una vera e propria tassa che viene inserita nello scontrino. I clienti sono obbligati a pagare anche il coperto, qualora la somma aggiuntiva per il servizio offerto risulti in modo chiaro e univoco dal menù, insieme ai prezzi del cibo e delle bevande.
Al riguardo, l’art. 180 TULPS (Regio Decreto n. 635/1940) stabilisce che i pubblici esercenti devono indicare in maniera ben visibile ai clienti tutti i prezzi. In questo modo, al cliente viene data la possibilità di prevedere l’importo del conto finale e valutare se possa permettersi tale spesa.
Di conseguenza, ci si può rifiutare di pagare dei costi extra che non vengono espressamente indicati nel momento in cui si effettua l’ordine (ad esempio per dividere il pasto in più razioni). Attenzione, dunque, prima di procedere perché possono essere contestate solo le voci non specificate nel menù o indicate in maniera poco chiara.
Se, invece, si effettua l’ordinazione, si accettano tutti i costi e il cliente non potrà rifiutarsi di pagare l’intero conto (comprensivo di coperto).
Ricordiamo che la Legge Regionale del Lazio n. 21/2006 stabilisce un divieto esplicito ai “costi aggiuntivi per il coperto“. In realtà, nonostante tale previsione, i ristoratori possono ugualmente fissare dei prezzi supplementari, per altri servizi offerti ai clienti, diversi dal coperto.
In conclusione, gli esercenti hanno la facoltà di prevedere in autonomia degli importi aggiuntivi sul menù per il coperto ed eventuali servizi extra offerti, a condizione che risultino ben visibili o che vengano specificati dal cameriere o dall’incaricato che si occupa dell’ordine.
I clienti, infatti, devono sempre conoscere in anticipo le somme che dovranno versare, per poter decidere se usufruire dei servizi oppure andare via.
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