In Italia arriva la settimana corta. Scopriamo chi sono i fortunati lavorativi che avranno un giorno di vacanza in più.
Negli ultimi anni, il bisogno di ridimensionare il lavoro e di trovare il tempo giusto da dedicare a sé e alle proprie esigenze è andato aumentando sempre di più. E ciò ha portato le persone a cercare un giusto equilibrio tra lavoro e vita privata. Ciò ha portato a licenziamenti, cambi di lavoro, scelta di mettersi in proprio e altre strategie tutte volte a una vita che valga davvero la pena vivere.
Per questo motivo, nel resto del mondo, sono sempre di più le aziende che cercano di diminuire le ore lavorative. A fronte di una maggior efficienza data dal giorno di riposo in più. Un esperimento che è giunto anche da noi e che per adesso riguarderà solo alcuni lavoratori.
Anche in Italia è giunta finalmente la possibilità di lavorare 4 giorni su 7, usufruendo così della settimana corsa. Al momento si tratta di una misura sperimentale e messa in atto da una sola azienda. Luxottica ha infatti deciso di riservare questo trattamento a una piccola percentuale di lavoratori (circa il 2%) al fine di capirne gli effettivi benefici per i dipendenti.
E di fare tutti i calcoli del caso per capire se si tratta di una misura che con il tempo potrà essere estesa ad altri lavoratori. In pratica, l’esperimento consiste nel concedere 20 settimane corte da 4 giorni con turni che vanno per lo più dal lunedì al giovedì e tutto senza intaccare lo stipendio. A cambiare saranno i giorni di permesso che saranno 5 in meno all’anno.
Visto che si tratta di una fase sperimentale, la possibilità di accedere alla settimana corta non è stata aperta a tutti. Sono stati infatti esclusi quei ruoli produttivi che anche con un solo giorno in meno all’anno potrebbero portare a un ribasso nella continuità produttiva. Tra gli aventi diritto (circa 10mila dipendenti) solo in 1000 hanno fatti domanda e si è trattato per lo più di giovani e anziani. Come lo stesso team di Luxottica ha però fatto notare, quella che potrebbe sembrare una bassa affluenza potrebbe essere stata dettata dal rischio di dover essere spostati.
E di venir così meno ad abitudini consolidate e senza le quali un giorno in meno di lavoro a settimana non risulterebbe così rilassante. Si prevede, quindi, che in futuro le adesioni siano molte di più. Per adesso, però, è importante studiare la fattibilità della cosa. E tutto con un occhio di riguardo a un’azienda che sta muovendo un passo importante nel fare la differenza. E nell’abbracciare l’esigenza nuova ma per nulla sbagliata di voler vivere a pieno la vita.
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